Batteria B4
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Caposaldo Tre Croci
Elenco schede:
Le fortificazioni in caverna del Vallo Alpino
Generalità

La Batteria B4 o 619ª Batteria G.a.F., costruita tra il 1938 e il 1939, è un'opera mista in calcestruzzo e caverna di tipo 200 situata alla quota di circa 2.400 m sul crinale nord della conca detritica sottostante alla punta delle Quattro Sorelle.
Il campo di tiro, che spaziava da est della Punta Melmise al Colle della Rho, permetteva di battere le provenienze dalle valli del Frejus e della Rho.

Caratteristiche

L'opera, organizzata su due semi-batterie di tre pezzi ciascuna collegate da un corridoio interno, è composta dai seguenti elementi:[1]

Una difficoltà notevole e non prevista incontrata durante l'esecuzione degli scavi é stata quella dipendente dal pessimo materiale che costituisce il contrafforte delle Tre Croci. Il terreno in cui sono state scavate le batterie B3 e B4 é un calcare magnesiaco del Trias e la relativa piccola profondità degli scavi ha portato come conseguenza che la roccia risultasse fessurata, frantumata ed intervallata da strati di materiali di trasporto e di decomposizione delle rocce stesse. Tale materiale si è dimostrato fortemente spingente ed ha imposto l'adozione di sezioni ovoidali con arco rovescio e spessori rilevanti per i rivestimenti.

Stato di conservazione

La Batteria B4, rimasta in territorio italiano nella parte attiva, ha subito pesanti distruzioni post-belliche che hanno comportato la completa demolizione delle casematte dei pezzi d'artiglieria, delle mitragliatrici e dell'osservatorio.
I suddetti interventi di demolizione hanno causato anche il crollo del corridoio di collegamento in corrispondenza dell'innesto del ramo proveniente dall'ingresso I2, per cui le due sezioni dell'opera risultano isolate l'una dall'altra.
Anche la parte non direttamente interessata dalle demolizioni ha subito degli effetti collaterali a seguito dei soffi delle esplosioni, come sventramento di porte stagne o crolli parziali del rivestimento in calcestruzzo, che rendono la visita comunque pericolosa.
Gli equipaggiamenti tecnici e le parti metalliche (porte stagne in particolare) sono state asportate.

Principali rischi

Le condizioni critiche dell'opera sconsigliano la visita di qualunque sua parte interna. Altrettanto rischiosa risulta la visita esterna dei malloppi che si affacciano sul versante che strapiomba sul vallone del Pissat.

Ribadendo che chi entra nell'opera o si avventura all'esterno dei malloppi lo fa a proprio rischio e pericolo, forniamo di seguito un elenco non esaustivo delle principali situazioni critiche che abbiamo riscontrato nella visita del 24/06/2000:
  • buio pressoché assoluto all'interno;
  • fosse per i serbatoi di carburante prive di protezione;
  • presenza di rottami metallici sul pavimento (cassette di munizioni arrugginite, spezzoni di porte, ...);
  • il corridoio di collegamento presenta blocchi di calcestruzzo pericolanti dalla volta, in particolare nella zona delle scale;
  • i malloppi delle armi sono completamente distrutti;
  • alcuni telai delle porte metalliche divelte dai soffi delle esplosioni sporgono pericolosamente nei corridoi;
  • l'ingresso I2 è a rischio di frana e non esistono altre vie d'uscita;
  • la zona dei malloppi è estremamente scoscesa e caratterizzata da terreno instabile;
  • ecc...

[1] Le sigle di alcuni locali sono state assegnate arbitrariamente.
[2] Sulla planimetria originale le casematte dei pezzi sono denominate A1…A6, ma in questo studio si è preferito utilizzare le sigle P1…P6.
[3] Per le mitragliatrici è stata mantenuta la denominazione originale Af1-Af2 (Arma di fanteria 1-2).

Visita guidata

Ultimo aggiornamento: 28/02/2009 16:39:44